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Rischio da elettrosmog
Con l'intento di "fare un servizio" a chi intende costruirsi un'opinione personale circa i possibili rischi derivanti dall'esposizione alle onde elettromagnetiche (microonde, radiofrequenze e basse frequenze), ho raccolto una breve bibliografia scientifica. Qualcuno potrà obiettare che nell'elenco proposto sono presenti solo studi dai quali emerge qualche possibilità di effetti più o meno significativi, e sono del tutti tralasciati quelli che, invece, non ne hanno riscontrato alcuno. E' vero; si tratta di una scelta, poiché di fronte agli argomenti di chi sollecita una sbrigativa semplificazione dei problemi, anche etici, che la questione pone, io credo che siano rilevanti solo quegli studi che pongono possibilità diverse. In ogni caso, l'autorevolezza degli autori dovrebbe indurre tutti noi a non chiudere troppo in fretta il libro.
Nota: ho riportato gli autori delle pubblicazioni, i riferimenti (utili per chi volesse recuperarle) e una breve sintesi del loro contenuto (tradotta dagli abstracts) .
Cordiali saluti a tutti
Bruno Magatti
Milham S, Ossiander EM. Medical Hypotheses, Harcourt Publishers Ltd, April 2001
Il picco della leucemia linfoblastica infantile può essere attribuita all'elettrificazione (e ai campi ad essa conseguenti)
Hocking B, Gordon I, Presented at the Annual Scientific Meeting of the Royal Australasian College of Physicians in Adelaide, SA, 2-5 May 2000
Rileva una diminuzione della sopravvivenza dei bambini affetti da leucemia in prossimità di torri con antenne TV. In un precedente studio avevano individuato un aumento del rischio di leucemia nei bambini in località prossime a sistemi di trasmissione TV, a nord di Sidney, attraverso uno studio comparativo con località più distanti (Hocking B Gordon I Hatfield G Grain H. Cancer incidence and proximity to TV towers Med J Aust 1996; 165: 601-605). In questo secondo lavoro sono analizzati i dati relativi alla sopravvivenza nei casi diagnosticati tra il 1972 e il 1993; i dati rivelano un'associazione tra la prossimità alle antenne e la diminuzione della sopravvivenza per i bambini affetti da leucemia.
Michelozzi P, Ancona C, Fusco D, Forastiere F, Perucci CA Epidemiology 9 (Suppl) 354p, 1998
Al termine di uno studio condotto su una piccola area per indagare sui casi di leucemia in prossimità di un'emittente radio di alta potenza in un'area periferica di Roma, i dati ottenuti, sottoposti a test di Stone e corretti rispetto ad altri fattori socio-economici, hanno dimostrato una significativa riduzione del rischio, al crescere della distanza dal trasmettitore, soltanto tra gli uomini (p=0.005), là dove il valore di "p" per entrambe i sessi era p=0.07.
Lebedeva NN, Sulimov AV, Sulimova OP, Kotrovskaya TI, Gailus T, [ Institute of Higher Nervous Activity and Neurophysiogy, Russian Academy of Sciences, Moscow.] Crit Rev Biomed Eng 28(1-2):323-37, 2000.
Lo studio riguarda gli effetti dei campi e.m. generati da telefoni cellulari sull'attività bio-elettrica del cervello umano. Come risultato del processo di registrazione elettroencefalografica viene evidenziato un significativo aumento della dimensione della correlazione globale durante e nel periodo successivo all'esposizione, più pronunciata nella situazione "occhi chiusi". Ciò viene interpretato come la manifestazione dell'attivazione della corteccia cerebrale esposta ai campi e.m. generati dal telefonino.
Sandstrom M, Wilen J, Oftedal G, Hansson-Mild K, Occup Med (Lond) 51(1):25-35, 2001.
Telefoni mobili e sintomi soggettivi: confronto di sintomi denunciati da utenti di telefoni mobili analogici e digitali. Dal 1995 molte persone riferiscono di sintomi come emicranie, sensazione di malessere, calore dentro/attorno o sull'orecchio e difficoltà a concentrarsi, correlati all'uso di un telefono mobile. In ogni caso è stato osservato un rischio minore, dal punto di vista della significatività statistica, per gli utilizzatori di telefoni GSM nel confronto con quelli di NMT 900
Cox RA, Luxton LM, Occup Environ Med (letter to the editor) 57(6):431, 2000.
Sintomi cerebrali derivanti dall'uso di telefoni mobili. Questo studio rivela che i telefoni mobili generano effetti sull'orecchio interno nel 5-8% degli utilizzatori. Tali effetti possono arrivare a vertigini, disorientamento, nausea, emicrania e stato confusionale transitorio.
Borbely AA, Huber R, Graf T, Fuchs B, Gallmann E, Achermann P Neurosci Lett 275(3):207-210, 1999
I risultati della ricerca dimostrano che i campi e.m. pulsati di alta frequenza, nel range dei radio telefoni, possono promuovere sonno e modificare il tracciato dell'elettroencefalogramma nel sonno. L'esposizione dell'emisfero destro a campi e.m. nel campo delle frequenze radio per 35 minuti causa, nell'uomo, un aumento dell'attività efferente simpatetica, con aumento della pressione sanguigna di 5-10 mm HG. La causa di tali effetti è ricondotta ad una vasocostrizione.
Hayes DL, Wang PJ, Reynolds DW, Estes M 3rd, Griffith JL, Steffens RA, Carlo GL, Findlay GK, Johnson CM
N Engl J Med 336(21):1473-1479, 1997
I telefoni cellulari possono interferire con il funzionamento di pacemakers cardiaci. Comunque, quando i telefoni sono posti all'altezza dell'orecchio, ovvero ne viene fatto l'uso normale, questa interferenza non determina rischi per la salute.
Schilling CJ. Occup Med 60:49-56, 2000
Descrive gli effetti dell'esposizione accidentale ad alti livelli di radiofrequenze molto alte (VHF - 100 MHz) di individui che lavoravano su supporti di antenne: 4 uomini in un incidente del 1995, 2 in un secondo del 1996.
Essi manifestarono sintomi e segni che includono emicranie, parestesie, diarrea, malessere e affaticamento. Le condizioni dei 4 uomini, due per ogni incidente, che hanno verosimilmente avuto le più alte esposizioni non hanno mostrato significativi peggioramenti.
Braune S, Wrocklage C, Raczek J, Gailus T, Lucking CH, Lancet 351(9119):1857-1858, 1998.
Sono descritti gli effetti prodotti dall'esposizione a radiofrequenze di alta intensità di sei ingegneri delle antenne in due diversi incidenti, [già visti nella citazione precedente].
Del Signore A, Boscolo P, Kouri S, Di Martino G, Giuliano G ,.Ind Health 38(3):294-300, 2000.
Questo complesso studio realizzati su campioni di cellule "in vitro" riconosce, come effetto dell'esposizione a campi e.m. un riduzione delle attività citotossica del sangue e di altri specifici parametri cellulari legati alla funzione immunitaria.
Eulitz C, Ullsperger P, Freude G, Elbert T, Neuroreport 9(14):3229-3232, 1998
Risposta dell'attività cerebrale umana a campi modulati di telefoni mobili. Dal momento che è stato ipotizzato che l'attività indotta sul cervello, nella banda delle frequenze più alte, possa essere un elemento correlato alla attività neuronale coerente di alta frequenza, questa ricerca rileva che l'esposizione a campi elettromagnetici pulsati è in grado di alterare sistematicamente la configurazione delle fluttuazioni (elettriche) nell'attività della massa neurale.
Hocking B , Occup Med (Lond) 51(1):66-69, 2001
Le cosiddette "Malattie da microonde (MWS)" sono state argomento di discussione. La sindrome comprende il sistema nervoso e include affaticamento, emicranie, disetesia e vari effetti autonomici dei lavoratori esposti a radiofrequenze. Lo studio conclude asserendo che le "MWS" sono un'entità medica che dovrebbe essere riconosciuta come possibile rischio per i lavoratori professionalmente esposti.
Koivisto M, Revonsuo A, Krause C, Haarala C, Sillanmaki L, Laine M, Hamalainen H Neuroreport 11(2):413-415, 2000.
Effetti dei campi e.m. di 902 MHz emessi da telefoni cellulari sull'uomo. I risultati dello studio suggeriscono che l'esposizione a tali campi può avere un effetto facilitatore sul funzionamento del cervello, specialmente nello svolgimento di compiti che richiedono attenzione e manipolazione di informazioni nella memoria di lavoro.
Kellenyi L, Thuroczy G, Faludy B, Lenard L Neurobiology 7:79-81, 1999.
Un'esposizione di 15 minuti alla radiazione e.m. di un telefono GSM causa una variazione nella risposta del condotto uditivo dell'uomo. Viene, inoltre, rilevata una deficienza uditiva nelle alte frequenze (20 dB da 2 KHz a 10 KHz).
Lai H, Singh NP Bioelectromagnetics 18(6):446-454, 1997.
In questo lavoro si riprende l'ipotesi che i radicali liberi siano parte interessata nei danni indotti da radiofrequenze sul DNA nelle cellule cerebrali di ratti. Poiché accumuli di rotture di catene del DNA nelle cellule del cervello può condurre a malattie neurodegenerative e tumore e un eccesso di radicali liberi nelle cellule è stato indicato come una possibile causa di varie patologie umane, i dati ricavati da questo studio potrebbero avere importanti implicazioni per gli effetti sulla salute delle esposizioni a radiazioni e-m. nella banda delle radiofrequenze.
Drs. Henry Lai and Narendra Singh
Neurological Effects of Radiofrequency Electromagnetic Radiation Relating to Wireless Communication Technology Paper presented at the IBC-UK Conference: "Mobile Phones-Is there a Health Risk?" September 16-17, 1997 in Brussels, Belgium
In questa comunicazione il dr. Lai riassume tutti i lavori, suoi e di altri, che hanno dato evidenza agli effetti delle onde e.m. nella banda delle radiofrequenze. Gli effetti citati si possono riassumere in tre categorie: cambiamenti nella funziona neurotrasmettitrice, interferenze col metabolismo del tessuto neurale ed effetti citogenici.
Un'attenzione speciale meritano gli autori dei due ultimi lavori citati: Henry Lay e Narendra Singh , che sono, probabilmente, il maggiore riferimento nella ricerca in questo delicato settore.
Narendra Singh è uno scienziato che ha messo a punto tecniche di analisi riconosciute per la loro sensibilità e affidabilità. Dal 1994 collabora col Dr Henry Lai, ricercatore nel campo biomedico al " Bioelectromagnetics Research Laboratory, University of Washington in Seattl e ".
In una serie di esperimenti tra il 1994 e il 1998 hanno dimostrato, in modo convincente, che esposizioni di solo 2 ore a moderati livelli di radiazione di microonde (2.45GHz), sono in grado di aumentare la frequenza di rotture di singole catene del DNA nelle cellule del cervello di topi vivi . (vedi sopra pubblicazione Bioelectromagnetics 18(6):446-454, 1997.) Ulteriore bibliografia dal sito www.Sanfruttuoso2000.tripod.com
Exposure to electromagnetic fields from use of electric blankets and other in-home electrical appliances and breast cancer risk Tongzhang Zheng et al.
"American Journal of Epidemiology", 151, pagg. 1103-1111, Giugno 2000
La ricerca tenderebbe ad escludere nessi evidenti tra i tumori al cervello e l'uso domestico di lavatrici e lavastoviglie che, com'è noto, emettono campi elettromagnetici a bassa frequenza quando sono in funzione.
Mobile phones and headaches
Sin Eng Chia et al., National University of Singapore
Letter to "British Medical Journal", Maggio 2000
In questo intervento che anticipa i risultati di una ricerca in corso, il dr. Chia conferma che gli utilizzatori di telefoni cellulari soffrono in misura più elevata di mal di testa. In particolare, ne soffre il 65% di coloro che usano il telefonino per più di un'ora al giorno e il 45% di coloro che lo usano per almeno due minuti consecutivi. Il campione esaminato è di 808 persone scelte a caso.
Symptoms experienced in connection with mobile phone use
G. Oftedal, J. Wilén, M. Sandstrom, K.H. Mild
"Occupational Medicine", 50, pagg. 237-245, Maggio 2000
L'uso dei telefonini provoca sensazione di caldo all'orecchio e intorno ad esso, bruciori sulla pelle del viso e mal di testa. Questi ultimi, in particolare, possono avere inizio anche mezz'ora dopo la fine di una telefonata e quindi perdurare fino a 2 ore. I sintomi sono più evidenti in chi fa lunghe telefonate. Rimedio a questi problemi si è dimostrato l'auricolare, come i sistemi per telefonate a mani libere in auto.
Electromagnetic fields (1.8 GHz) increase the permeability to sucrose of the blood-brain barrier (BBB) in vitro A. Schirmacher et al."Bioelectromagnetics", 21, pagg. 338-345, Maggio 2000
Questo studio conferma su cellule umane in vitro risultati già ottenuti attraverso ricerche in vivo (Salford et al.) circa alterazioni cellulari prodotte dai campi elettromagnetici ad alta frequenza del tipo di quelli emessi dai telefonini GSM1800. Si tratta di effetti non-termici, cioè non legati ad innalzamento della temperatura e da taluni altri studi associati a rischio cancerogenico.
Occupational and residential magnetic field exposure and breast cancer in females
Ulla Forssén, Maria Feychting, Lars Rutqvist, Birgitta Floderus, Anders Ahlbom
"Epidemiology", II, pagg. 24-29, Gennaio 2000
Anche questo nuovo studio di questo gruppo di ricerca conferma indicazioni consistenti di rischio nell'esposizione ai campi elettromagnetici, specie per le donne giovani, in relazione al cancro del seno del tipo ER+(estrogen-receptor-positive). I risultati non possono però essere considerati definitivi perchè troppo piccolo il numero dei soggetti studiati.
Indagine epidemiologica sui casi di cancro al cervello in località Lookout
Mountain, Colorado Dipartimento di Sanità pubblica e tutela dell'Ambiente dello Stato del Colorado, USA Gennaio 2000
In quella località sono concentrati 12 impianti di trasmissione a radiofrequenza per radio e TV. La ricerca ha accertato nella popolazione residente una incidenza di casi di tumore al cervello nettamente superiore alla media nazionale ed ha suggerito una riduzione del numero di antenne o della loro potenza.
La documentazione (anche quella tratta dal sito "SanFruttuoso2000" )è liberamente riproducibile purchè integrale e citando la fonte
Bruno Magatti
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